Qual è la differenza tra il filtro e la membrana nei depuratori d’acqua e ogni quanto tempo vanno cambiati 19 Giugno 2023 – Pubblicato in: Filtri – Etichette: membrane
C’è una differenza sostanziale tra membrana e filtro:
- Il filtro è un dispositivo che trattiene le particelle più grandi della dimensione delle sue maglie. Ne esistono varie tipologie a seconda del risultato che si desidera ottenere. L’acqua passa attraverso il filtro con la pressione della rete pubblica oppure con l’aiuto di una pompa nel caso di acqua di pozzo.
- La membrana è una struttura che lascia passare i composti in funzione di un’affinità molecolare con la membrana stessa. In altre parole ha un comportamento selettivo riguardo alle sostanze che lo attraversano, ad esempio può separare l’acqua dall’alcool o altri elementi chimici tra loro. La diffusione dell’acqua attraverso una membrana selettivamente permeabile è chiamata osmosi. Tale membrana, disposta tra una soluzione e un solvente puro, può essere attraversata soltanto dal solvente e non dal soluto.
Esistono due grandi tipi di filtrazione: quella convenzionale (filtrazione diretta tramite filtri) e quella attraverso le membrane (osmosi, ultrafiltrazione).
I filtri (filtrazione convenzionale)
Esiste in commercio una vasta gamma di filtri per acqua e qui ci limitiamo a elencare i più performanti:
- Filtri a carbone attivo – il carbone subisce un trattamento attraverso il calore o l’ossidazione per essere attivo. Diventa poroso e così può assorbire le impurità dell’acqua. È impiegato sotto due forme: carbone attivo granulare e blocco di carbone attivo in polvere (carbon-block). Questa tecnica è efficace per eliminare cloro, odori, sapori sgradevoli e, fino a 0,5 micron, sostanze in sospensione, ma anche fibre di amianto, residui organici e chimici in sospensione di lavorazioni industriali, pesticidi, residui di materiali oleosi e medicinali, migliorando notevolmente le qualità organolettiche dell’acqua potabile. I carboni attivi vanno sostituiti almeno due volte l’anno tenuto conto che, a saturazione, rilasciano in acqua ciò che avevano trattenuto, e al loro interno, i residui organici possono formare carica batterica. Tuttavia quest’ultimo problema è in parte superabile utilizzando i filtri contenenti sali di argento i quali hanno una funzione antibatterica.
- Filtri a sedimento usati spesso come pre-filtri. Il loro scopo è quello di proteggere le membrane situate a valle trattenendo le sostanze più grossolane presenti nell’acqua. La loro capacità di filtrazione va da 1 a 100 micron. Collocati all’inizio di un impianto di osmosi o subito dopo il contatore, prolungano la vita delle membrane e migliorano la pulizia dell’acqua.
- Filtri a ceramica – hanno una forma concava e possono contenere particelle fini di argento colloidale che servono da disinfettante e impediscono la proliferazione di batteri nel filtro. Eliminano cloro, odori, sapori sgradevoli e materiale in sospensione.
- Distillatore – la tecnica di produzione per evaporazione rischia di conservare sostanze dette volatili che invece si eliminano con l’osmosi.
- Filtri rimineralizzanti – rimineralizzano in piccola parte l’acqua osmotizzata e ne correggono il pH.
Filtrazione per membrana
I due sistemi principali sono:
– Osmosi inversa
Questo sistema produce l’acqua più pura in assoluto. La membrana osmotica è composta da pellicole avvolte su loro stesse, fatte con due materiali stratificati: il poliammide e l’acetato di cellulosa. Attraverso un processo meccanico l’acqua, spinta attraverso la membrana con pori di dimensioni pari a 0,0001, perde il 95/99% delle sostanze solide presenti (metalli, inquinanti, arsenico nitrati, nitriti, virus e batteri). Questo sistema presuppone un notevole scarto d’acqua.
– Ultrafiltrazione
L’ultrafiltrazione avviene attraverso una membrana semipermeabile caratterizzata da pori con un diametro di 1-100 micron Questo sistema rimuove cloro, virus, batteri e proteine. A differenza dell’osmosi non produce uno scarto d’acqua.
A partire dalla fine del XX secolo la tecnologia di ultrafiltrazione è divenuta il sistema di pretrattamento più utilizzato al mondo nei nuovi impianti di dissalazione ad osmosi inversa.
Durata delle membrane e tempi consigliati per le manutenzioni ordinarie
Mediamente le membrane hanno una durata di 3/4 anni, ma la loro longevità può ridursi o aumentare in base a diversi fattori: correttezza e frequenza delle manutenzioni, durezza dell’acqua, ecc. Inoltre, per prolungarne la vita e l’efficacia vengono utilizzate in sinergia con i filtri a carbone attivo, che pretrattano l’acqua eliminando il cloro, e con quelli a sedimento, che per trattengono le particelle più grandi. In tal modo l’acqua che arriva alla membrana ha già subito un primo trattamento. Inoltre, i depuratori più moderni sono dotati di una centralina per il lavaggio automatico delle membrane.
Tuttavia, sarebbe opportuno evitare prolungati periodi di inattività dell’apparecchio per non incorrere nel rischio che all’interno del dispositivo si formino ristagni d’acqua che potrebbero far proliferare carica batterica e ostruire i pori. Se l’acqua fa fatica a passare, sarà necessario sostituire la membrana. In linea generale, se l’apparecchio viene utilizzato correttamente, si consiglia un intervento di manutenzione ordinaria ogni 6 mesi che consiste nel cambio filtri e nell’eventuale disinfezione dell’impianto.
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